GUARDA LA MIA VITA
Ho giocato con i miei spettri saltando poi sul costoso lettino della mia analista, tra i miei sogni dimenticati, i graffi all’anima che non riesco ad accettare.
Le mie donne mi urlano contro, chiedono i risarcimenti per i sogni infranti, per le parole appassite. Io resto in silenzio, procrastino gli impegni e vivo piccole rivoluzioni quotidiane: perché a volte basta abbandonarsi un po’ per sentirsi vivi.
Ma la mia vita corre veloce, anche se sono in panne, e queste mie parole non hanno senso come le canzoni che ascolto, come i baci che non voglio dare, come mio padre che non mi viene mai a trovare.
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