Giovanna, l’amore, il sesso.
Sono partita dal letto, dai tuoi graffi e dai miei gemiti regalati alle nostre voglie ubriache, ai sussurri che mai diremo in giro.
Tu mi toccavi la schiena, contavi i nei mentre facevamo l’amore per poi farmi da cuscino, ripetendomi i tuoi piccoli e bellissimi drammi.
Io inondavo la stanza di profumo mentre Roma si bagnava sotto una sera d’autunno facendo da sfondo ad ogni mia fantasia.