Hai giocato a mancarmi nelle domeniche lente, su questo petto che pulsa al ritmo del sonno salvifico.
Il suono dei tuoi pensieri esplodeva mentre i miei sorrisi distorti scomparivano lenti dal tuo spioncino.
E Roma non capirà i nostri pensieri di abbandono, le scale emotive su cui poter provare verigini d’affetto.