Mentre tutto scorre.. 4 Dicembre 2005 – Posted in: splinder – Tags: -un attimo per pensare-
Oggi non voglio scrivere a Nemus, no oggi no.
Mentirei se non dicessi questo,
oggi non mi va di scrivere a qualcuno ciò che provo, mi sentirei patetico r anche ripetitivo sotto alcuni aspetti.
Questo Week-End è stato a tratti stremante e a tratti delizioso, sebbene l’ultimo aggettivo si rivolga solo ai momenti di attesa, in cui speravo che succedesse qualcosa.. che poi inevitabilmente non è successa.
Cercavo solo emozioni, null’altro..
Le ho trovate, ma non erano quelle che aspettavo.
Le ho trovate, ma non erano quelle che aspettavo.
Mi sento un pò solo, lo ammetto.
L’assenza quasi permanente di mia madre in questi giorni mi mette un pò di nostalgia, non sento più casa come la Mia Casa.
Il che un pò mi spaventa, è come non sentirsi al sicuro…
e ciò mi spaventa non poco.
Esco e appena ho un momento per pensare, mi vien voglia di tornare a casa..
Mi viene il rimorso dei compiti, di mia madre sola, del cane, della luce spenta, delle finestre.. di tutto ciò che possa farmi ritornare qui.
E anche ciò mi spaventa.
Forse ho bisogno solo di un pò di certezze, e la casa lo è di certo.
Credo di aver bisogno di calore, solo del calore trovabile nella propia casa..
e ciò non posso averlo sempre.
E ciò non placa il mio malumore, pacato, ma pur sempre malumore.
Più rileggo quanto appena scritto e più mi compiaccio, ho preso in pieno il problema senza neanche accorgermene, senza neanche pensarci, l’ho solo scritto.. ed è vero.
Mi mancano le certezze, mi manca la sicurezza di aver nonostante tutto una casa in cui far ritorno ogni sera, sentendosi al sicuro, al caldo..
Sentendosi se stessi, unici e egocentrici.
Mi manca sapere che in qualunque istante, qualsiasi cosa accada, io ho un che di speciale, io ho lei… la mia casa.
Forse mi manca la casa perchè è l’ultimo o quasi dei punti fermi oramai rimasti nella mia vita.
Oramai non ho qualcuno da amare nel vero senzo della parola, con occhi innocenti e forse un pò chiuso.
Oramai non ho qualcuno a cui sussurrare "Grazie" dopo avermi consolato nel peggiore dei momenti.
Oramai non ho quel tesoro speciale che tutti comunemente chiamiamo amicizia.. e un pò mi dispiace.
Mi mancano certezze, e l’amicizia per me lo è e sempre lo sarà, anche se ora non c’è un esponente che si faccia valere..
un giorno arriverà nuovamente.
Ora ho solo voglia di stendermi sul letto, sospirare e cauto aprire il mio petto.
Avrei voglia di prendere in mano il mio caldo cuore e avvicinarlo alle labbra…
baciarlo come mai farei con qualcuno..
e infine stringerlo più forte che posso, cercando di tranquillizzarlo finchè non lo faccia.
Come le mamme fanno con i loro pargoli.
Perchè in fondo è così, il propio cuore, inteso come scatola contenente i sentimenti, è come un figlio.
Bisogna accudirlo.
Coccolarlo, fare sacrifici per lui affinchè stia bene.
Il cuore è qualcosa di troppo caro… e credo che in molto lo sanno.
Io sono tra questi.
Coltivo il mio piccolo cuore da tempo oramai,
ognio giorno mi alzo, con la speranza che una pioggia porti acqua alla terra in esso contenuta.
Ogni giorno mi alzo sperando che il fiore più bello e desiderato sia fiorito al centro del mio orto..
ogni giorno mi alzo per poi perdere speranza..
Ma ciò si prolunga solo sino al giorno seguente
finchè non mi alzo nuovamente, e nuovamente spero in un cambiamento nel mio orto.
L’attesa è il segreto, l’attesa e il lavoro..
Bisogna far tutto ciò che è possibile per coltivar in modo ottimale il nostro cuore..
Ma alcune volte non basta..
è questo il caso mio. . . forse.
Alcune volte non si hanno i mezzi per coltivarlo al meglio,
non si ha la forza di star lì, ogni santa mattina, a zappare la terra.. sempre la stessa.
Senza rassegnazione.
No, non ho questa forza..
no, non ce l’ho, almeno per ora, non ce l’ho.
no, non ce l’ho, almeno per ora, non ce l’ho.