Il mio compleanno… 22 Settembre 2008 – Posted in: splinder – Tags: compleanno
22 giorni fa ho scritto su questo blog, sembra passato un anno.
19 anni fa sono nato io, sembra passato un giorno.
Il tempo è una strana cosa, moriresti di vecchiaia a spiegarlo, a cercare di capire questo concetto usato per dividere in piccole parti la vita, la nostra vita e quella degli altri, la vita delle cose…
La vita del mondo.
19 sezioni di tempo fa sono nato.
E la cosa mi fa meno paura del solito.
No, non fa paura…
A differenza dal passato quest’anno il mio compleanno si è avvicinato lentamente, stanco forse.
Stanco del tempo che passa, stancato dagli eventi che bene o male mi hanno segnato, scavavano in me ogni giorni piccoli graffi, ferite che non guariranno facilmente.
Mi sono sempre aspettato chissà cosa da questo giorno, già a partire dalla data.
Una data che in se per se non è nulla, due numeri a comporre un giorno e un mese come gli altri undici rimanenti.
E invece no, ho sempre tenuto a specificare che oggi, 23 settembre, è il primo giorno della Bilancia, il primo giorno di Inverno… il primo giorno di Leandro.
Il giorno a cui gli studiosi di tutto il mondo hanno voluto dare un senso speciale, un giorno che più si può sentire rispetto agli altri, un giorno che si studia…
un giorno che c’è da sempre:
Segnato da chissà quale legge universale.
Ed io mi ci sento dentro, partecipe… come sento più di altri l’inverno quale la mia stagione preferita, anzi, la MIA stagione.
Sono come l’iverno.
Con quei colori stupendi che rimani ore a guardarli, foglie secche che invece di saper di morte sanno di passione con quel marrone rossastro e quel movimento lento e sinuoso mentre cadono a terra.
Stagione in cui il sole ti fa sudare ancora ed il vento e la pioggia ti fanno rabbrividire.
Esci di mattino e non sai come vestirti.
Non sai se pioverà.
Non sai se sarà la giornata più bella della tua vita: Sole o Pioggia?
Chi lo sa.
Così sono io.
Da un momento all’altro posso ritrovarsi dall’eterna felicità al nero pece.
E dalla pece non ci si stacca per tutta la giornata.
Sono pieno di pece oramai.
Quella pece color petrolio, che petrolio è.
incolla tutto, macchia con quel colore che non rispecchia luce bensì la succhia.
Questo nero che ho dentro succhia ogni spiraglio di speranza ogni giorno, ed il mondo che ho intorno non fa nulla per salvarmi.
Andrò via da casa, e la cosa non è da prendere sotto gamba.
Vedo tutti voi ragazzi che felici andate a vedere col papino la casa, "mamma che ne pensi? è bella?" e la mamma che scambia parole mozzicate col padre per vedere se i soldi basteranno o meno.
Vedo tutti voi ragazzi felici perchè andrete lontano, ogni sera vi chiameranno i vostri genitori ed andrete a dormire sereni perchè dormiranno insieme, perchè se il mondo vorrà far loro del male si protegeranno a vicenda…
E nel contempo proteggeranno voi.
Che c’è di sereno nell’andare a dormire e sapere di lasciare due persone lontane tra di loro?
Sole, contro il mondo… almeno quanto voi che state li lontano a studiare chissà cosa.
Come si fa a distrarsi con un peso dentro così grande?
Ed inutile è pensare che ci siano soluzioni, senza una persona che può dirti "tranquillo, ce la farai… ".
Senza LA persona che vorresti al tuo fianco, di notte, quando il cuore batte più forte che mai e gli occhi si stringono a non far uscire quelle lacrime che nonostante tutto usciranno fuori, come fiume in piena ma silenzioso.
Silenziose.
E cristo, il silenzio non è un urlo di aiuto, è solo silenzio.
Un pò come il nero.
Il nero ed il silenzio, che coppia del cazzo.
Diciannove anni.
Ed ancora il mondo da scoprire.
Finirà mai quest’avventura?
Vorrei solo trovare questa terra promessa e lì, sereno, chiudere gli occhi potendomela godere.
Senzamai più dimenticarla, portandola con me in ogni sogno.
Raccontandola alla mia prole… a coloro che avranno il mio sangue nelle vene.
Amen.
Leandro.