Chiedimi chi sono 7 Gennaio 2010 – Posted in: Leandro.
La gente si piega a tutto, pur di piacere.
Lo sapevi?
Anche io, spesso, mi piego…
E’ qualcosa di subdolo, doloroso.
Ma che funziona.
Dio se funziona.
Assurdo, vero?
Lecchiamo i piedi ai modi di dire, alle frasi fatte, alle mode.
Lecchiamo il culo ad un idolo, a falsità da reggere.
Ci inventiamo balle allucinanti, scaliamo montagne di altezza assurda.
E tutto questo, semplicemente, per piacere.
Mi fa tanto schifo.
Davvero, mi fa proprio schifo.
Ma, ed ecco il paradosso, mi capita spesso di farlo.
Conta così tanto il pensiero altrui?
Davvero siamo così influenzati?
E’ facile dar la colpa a chissà chi ma, ammetto di pensarlo, un pò di colpa è anche di chi ci sta accanto.
E’ passato mai in mente a qualcuno di chiederti, per davvero, se sei felice?
E si sono mai messi a sentire con interesse quello che avevi da dire?
Qualcuno ti ha mai chiesto il tuo pensiero?
Ha mai conversato realmente con te?
Ti ha mai letto negli occhi?
Forse, semplicemente, abbiamo la mania di piacere piegandoci solo perchè nessuno ci da modo di farci scoprire.
Così, pur di dire qualcosa su noi stessi, ci adattiamo.
Non urliamo più al mondo nella nostra lingua, bensì sussurriamo educatamente al prossimo parole eleganti imposte da chissà quale galateo.
Il galateo della vita.
Ce lo avranno detto da piccoli, forse, che non bisogna mai scoprirsi agli altri se questi non vogliono.
Ma noi moriamo dentro, qualcosa ci esplode.
I pensieri.
Le parole.
Tutto.
Dobbiamo farlo.
Dobbiamo dirlo.
Ma le regole dicono che non possiamo.
Allora che si fa?
Ci pieghiamo alla vita.
Escogitiamo trucchi per avvicinarsi alle persone.
Con le nostre parole le portiamo a farci chiedere cose che vogliamo.
E finchè il gioco regge, tutto scorre liscio.
Subdolo, vergognoso, ma funziona.
E’ quando il trucco non funziona, è quando l’esca non piace al pesce che noi, pescatori di domande e di persone, andiamo in crisi.
Qualche ingranaggio in questa grande macchina chiamata vita non funziona più come dovrebbe.
La bacchetta magica non fa più stelline e scie di luce.
E la magia sparisce.
Idiozia umana.
Basterebbe semplicemente capire che le domande non le dobbiamo forzare.
Dobbiamo attenderle, come si attende il sole dopo la pioggia.
Arriverà un giorno in cui qualcuno lo chiederà, senza troppe attese.
Senza tanti problemi.
“Come stai?
Chi sei realmente?
Parlami di te…”
Ed in quel momento, chissà in quale posto sperduto della terra, si potrà rispondere con tutte le parole del mondo.
Parole che ci portiamo da tempo dentro, parole ancora da scoprire.
Quelle giuste.
Le parole della nostra vita.