Riprendere il proprio passato 31 Gennaio 2010 – Posted in: splinder – Tags:

 

Tornerei indietro per godermi le scene di un tempo.
Vedermi piangere promettendo ad un Dio di essere più buono.
Fare le facce buffe davanti ad uno specchio.
Controllarmi i peli sotto le ascelle sperando finalmente di vederli.
Della prima volta che ho rasato la barba.
Di quando avevo capelli biondi tagliati a caschetto.

Tornerei indietro per guardare il mio dente cariato.
Le ginocchia sbucciate.
La pelle candida.

Tornerei indietro per affrontare le sfide di un tempo.
Rivivere i dolori, tutti.

Tornerei indietro ed amerei la vita.
Tornerei indietro per commettere gli stessi errori.

 

Farei nuovamente i miei dodicimila chilometri su uno scooter in un anno solo.
Vorrei cadere di nuovo tra una curva e l’altra.
Vorrei sentirmi imbranato ed aver paura della prima volta.
Vorrei rimettere la testa sotto al banco pur di non farmi interrogare.

Rivoglio il tempo passato su internet.
I pomeriggi senza studiare.
Le giornate di sole guardate dalle finestre di una scuola.

 

 

Rivoglio un lago.
Rivoglio le lacrime.
Rivoglio i ricordi.

Rivoglio i miei ricordi, tutti.

 

Fa un male atroce tentare di ricordare senza riuscirci.
Come girare per strada e sapere di non avere più il portafogli nella tasca, qualcuno te lo ha sfilato.
”Impossibile” non fai che ripeterti mentre con la destra disperatamente cerchi nella tasca.

Avete mai cercato inutilmente nella borsetta?

 

E’ la stessa cosa.
Metto le mani nella mia sacca dei ricordi e non trovo molto.
Quel che cerco non c’è.
Non me ne capacito.

 

Rivorrei indietro tutto.

 

Vorrei vivere di nuovo la mia vita.
La vorrei vivere nello stesso modo in cui l’ho vissuta.
Una sola differenza: Ricordare tutto.

Ma non posso lamentarmi.
Non più di tanto, forse.

La cosa assurda è che questo diario online è per molti uno spazio dove scrivo, per farmi leggere.
Ma il mio primo lettore sono io.

 

Per anni ho catalogato i pensieri, i ricordi.
Quasi tutti.

E’ dal dicembre 2004 che catalogo tutto.
Siete passati in 19.000 a leggermi.

Quasi ventimila persona che hanno passato lo sguardo sulle mie parole.
Ricordo ancora la prima emozione alla vista del numero 100 nel conteggio dei visitatori.
E’ qualcosa che ti rimane.

 

Scrivevo per sfogarmi, sperando di ricevere un giorno qualche messaggio lontano.
Magari da una persona che, capendomi, avesse detto: “Ehi, Leandro, tu non sei solo.”

 

Ed è successo, a dirla tutta.
Più volte in questi 5 anni è capitato di ricevere belle parole, di ricordarmi che ci sono tante persone che provano le mie stesse emozioni.
La pensano come me.

 

 

Ma stanotte, lo giuro, ritorna tutto.
Non è solitudine, non credo.
E’ qualcosa di diverso.

 

Mi sento derubato.
Sono stato derubato dalla vita della mia storia.
Non ho collezionato trofei, fotografie, cicatrici.
Niente.

Nel deserto dei miei anni da adolescente vorrei trovare qualcosa.
Ricordarmi che qualche sogno l’ho portato a termine.
Che in una lista di cose da fare qualcuna, almeno qualcuna, l’ho fatta.

 

Ma non sono sicuro che possa succedere.
Non ho liste.
Non ho ricordi.

 

 

Ho solo questo blog.

 

 

 

Un giorno, con immensa pazienza, leggerò ciò che ho scritto in questi 5 anni.
Inizierò dalla prima pagina:  1  dicembre 2004.

E riprenderò il mio passato, ricordo dopo ricordo.

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