Mettere in ordine 13 Febbraio 2010 – Posted in: splinder – Tags:

Mi perdoni se mi siedo un’attimo?

Perdonami se camminando per questa strada in salita io ho il fiatone.
Lo so, un uomo non perde mai la calma.
Lo so, un uomo non dice mai di aver bisogno di amore.
Lo so, forse non sono un uomo.
 

E pensare che a volte basterebbe soltanto chiedere scusa a qualcuno, soltanto quella parola.
Una parola contro anni di silenzio.
Una parola contro la sofferenza.

Scusa.

Scusa a te che mi ami ma che non mi avrai mai vicino.
Scusa a te che ho mentito.
Scusa a te che odio dal più profondo del cuore e te ne dico di cose brutte pur di lasciarti morire senza fiato nè speranza di avere peggior nemico di me.
Scusa a te che nemmeno sai chi sono ma che prendi i miei pensieri, tutti, dal mattino alla sera.

Scusa.

Ci sono delle sere belle da morire in cui vorresti solo tirare un sospiro.
Una musica che sta lì a sostenere il corpo esausto e gli occhi che lenti passano tra le ombre della tua stanza proiettate da un cuore in pena.
Ci sono delle sere in cui il mondo dovrebbe azzittirsi.

Che corressero le auto e volassero gli aerei, si baciassero gli amanti e cadesse la pioggia.
Tutti facessero che quel vogliono e devono, ma in silenzio.
Ma non c’è eleganza nè stile nella vita di tutti i giorni.
Ma oggi è successo.

E’ successo che di colpo un’intera città si è azzittita e non c’è stato modo di riprendersi da quel minuto di silenzio.
Si sono aperte le immense tende di luce e su quel palco di smog e asfalto ha preso il via la vita.

Un pò come sempre, più freddo forse.

Ma qualcuno ha fregato tutti, aprendo il freezer in alto lassù.
E la neve è iniziata a cadere lenta posandosi su tutto.
Si è posata sulle labbra di quel bacio, sulle ali di quell’aereo in picchiata e sul vetro di quell’auto che correva.
Ha fermto la pioggia che diventava così migliore.
 

Neve

Ha fermato il tempo e i respiri con il suo freddo candido e dolce, acqua non più acqua.
Neve che lenta scende.

La neve che lenta scende.
Silenziosa.

Vi giuro, silenziosa che più non si può.
Ed è questo silenzio che vorrei stanotte.
Di nuovo.

Lo voglio, solenne come lo sparo prima di morire tra il fumo di una sigaretta presa come ultimo desiderio.
Sparatemi pure, lascio la vita con stile.

Fate silenzio, tutti, voglio andare a dormire con tranquillità.
Voglio rimettere in ordine i cocci.
Ho deciso.
E lo farò.

Ma ora, serve silenzio.
Un pò, prima di ricominciare a costruire.

Non trovate?
 

Si distrugge tutto.
Poi si mete in ordine.
E si ricomincia.

Ora, io, metterò in ordine tutto.

 

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