L’odore della mia vita 22 Marzo 2010 – Posted in: splinder – Tags: dovè leandro
C'era una stanza, da tempo sempre uguale.
Dei fogli attaccati ad una parete, scritte a penna su un muro malandato.
E poi foto, buchi senza chiodi dentro e dei campanellini appesi alla finestra.
Non è cambiata mai.
Sono sempre così le stanze, non cambiano per anni.
I ricordi sono accumulati in ogni angolo, oggetti d'infanzia e lacrime sul cuscino.
Quanta vita passata in quella stanza.
Chiudere la porta a chiave significava mettere il mondo in pausa, stopparlo per un pò… finchè se ne aveva voglia.
E non c'era rischio che si poteva correre nel luogo sicuro, ombre e rumori erano chiari come i raggi del sole appena mattina.
Ed il silenzio.
C'era un silenzio assurdo, potevi sentire solo le orecchie fischiare…
Il rumore del silenzio, per me, è un leggero fischio nelle orecchie.
E riuscivi a guardare il passato negli occhi, poggiarlo al fianco del presente e fare i tuoi conti.
Ricordavi la storia di tutti i batticuori, non era normale l'oblio del tempo.
Il tempo, nemmeno esisteva.
C'era un odore in quella stanza che non scorderò mai.
Le lenzuola appena lavate, il primo cassetto della scrivania, la polvere sotto il letto e i segni sul vetro della finestra.
C'era tutto, lì dentro.
Macchinine, lettere d'amore, diario segreto e quello di scuola.
Tutto.
E questa notte chiuderò gli occhi, lontano da quel luogo, e lo immaginerò.
Ad occhi chiuso mi vedrò chiudere la porta e togliere le scarpe.
Con i calzini camminerò su quel freddo pavimento, al chiarore di una luna che discreta illumina i bordi dei mobili.
Passerò una mano sulla televisione e camminando su due dita volero tra la scrivania e l'armadio, dalle mensole al comodino.
E poi dritto sul letto per giocare con il filo di un'infisso celeste, come un tempo.
Un bel respiro, l'odore della mia vita è questo.
Lo riesco a sentire…