Il limbo… 15 Aprile 2010 – Posted in: splinder – Tags:

 

Lui era lì all’ingresso che la osservava danzare,
goffo ed enorme si appoggiava alla porta.

Lei chiudeva gli occhi,
si lasciava al salto per quell’istante di volo.
Il nastro rosa che svolazzava attaccato ai capelli.

 

In un’altra vita si sarebbero amati, lo sapevano entrambi.
Ma basta sperare, è tempo sospiri mio pianista in pensione.

 

“E’ semplicemente un limbo, tutto lo è.
E’ un limbo vederla ogni giorno,
ogni maledetto giorno,
ballare le mie note,
toccare con le mie tozze mani i tasti d’avorio e farla muovere.
Come se fosse la mia creatura,
piccola e delicata marionetta che aspetta la mia linfa vitale,
i suoni che queste mani e questo pianoforte possono donarti.
Ma il mio fiatone?
No,
quello no.
E nemmeno i miei baffi,
la mia goffaggine.
No, quella proprio no.

E volano quelle dita da vecchio,
battono i sogni sulla mia ballerina come i martelletti su queste corde.
Chiude appena gli occhi,
uno sguardo.

Sei un burattino senza fili, danzante sulle tue esili gambe.
Sei una bella notte da vivere svegli,
sei il respiro del gelido mattino che ti entra dentro puro.
Sei la rugiada sulle mie mani che come foglie tremano al sapore di te.
Sei l’anima della mia musica.


E’ semplicemente un limbo, tutto lo è.

 


E’ un limbo vederla volare radicato al suolo,
io impacciato,
io anziano,
io anima da accudire.

E’ un limbo sognarla ogni notte,
sapere che al di là del vetro c’è lei che balla anche di notte,
nei suoi sogni lei è con me lo sento.
E toccare lo specchio non è lo stesso di essere accarezzati da lei,
la immagino asciugare queste lacrime di vecchio,
ormai stanco della vita ,
bisognoso di amore,
del suo amore.
Vorrei,
si voglio ancora,
poter smettere un giorno di suonare e alzarmi.

Alzarmi e dirle tutto.

 

 

Non si stancherebbe mai di suonare,
chissà a cosa pensa quando chiude gli occhi. 

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