Chiudere tutto, per partire 15 Luglio 2010 – Posted in: splinder – Tags: jonas
C'e' chi va e chi viene,
c'e' chi vuole e chi da.
Qui i treni partono per non tornare, le persone piangono per non parlare.
Sono tutti completamente pazzi quando si tratta di viaggiare, ed e' questo che mi piace.
E poi penso al perche' del viaggio, tipo quel signore li'.
Cammina da dieci minuti avanti e dietro come se aspettasse chissa' chi, ma nessuno arriva.
Chissa' se entrera' mai in quel fottuto treno.
Non si dovrebbe mai viaggiare se si ha una ragione, almeno una, che ti spinge a rimanere.
Penso che se un giorno dovessi metter piede in una di quelle locomotive lo farei solo senza lasciar niente.
Sicuro di poter partire, senza persone da aspettare.
Senza donne da salutare.
Qualunque sia la meta non e' mai giusto un addio.
Ma per ora non e' un problema, vivo qui a Saint Lorenz e ci sto bene,
Alma e' ogni giorno piu' carina, non bella, ma carina.
Sembra che vada in giro a rubare femminilita' al mondo, che sia una collana o un semplice modo di metter dietro le orecchie i capelli.
Ladra di vita, lei.
Ed io sono qua, che la penso.
No, non partirei mai per nessuna ragione al mondo, poco ma sicuro.
L'uomo in divisa grigia si fermo' un attimo poggiando lo spazzolone contro il muro.
Il treno delle 19 stava fischiando e l'uomo si ferma per guardare.
Fischia il treno sbuffando vapore.
Con immenso sforzo parte quel pezzo di ferro con anima d'uomo, l'uomo in divisa non lo perde di vista.
Un giorno finira' tutto questo, e partiro'.