Noi, bestie da sofferenza… 10 Settembre 2010 – Posted in: splinder – Tags: vita
Al mondo ci sono tanti tipi di persona, e fin qui c'è poco da discutere.
Neri, bianchi, rossi, blu, rosa… un pò di tutto ormai.
Tra i tanti, ci siamo noi.
Noi che siamo bestie di sofferenza,
muli che si caricano tutto addosso senza il minimo accenno di fastidio.
E da muli soffriamo, dannandoci l'anima per i pesi che giorno dopo giorno ci mettono addosso.
Per i pesi che giorno dopo giorno ci mettiamo addosso, sul groppone forte ormai allenato dalle abitudini a soffrire.
Perchè ci sentiamo fatti per quello, per portarci la schifezza addosso ed il rammarico dentro.
Siamo così, bestie da sofferenza.
C'è chi scappa da tutto, chi scarica sugli altri le proprie angosce, chi crede di essere forte ma infine esplode di colpo e, tra la moltitudine di modi di vivere la sofferenza, ci siamo noi.
Noi che sopportiamo la vita.
Che ci lamentiamo di non viverla, di doverla guardare lavorando.
Noi che siamo lenti e sudiamo, mai presentabili e sempre indaffarati con il nuovo dolore.
Noi che nemmeno somatizziamo, inglobiamo tutto senza rancore.
E santo cielo, succede ad intervalli regolari, noi che crediamo di scoppiare.
Perchè è così, si arriva ad un punto critico e ti gira per la testa l'idea della tua esplosione.
Avremo un limite anche, no?
Ed il dolore continua, lo facciamo continuare in attesa di quell'attimo di vita in cui tutto esce fuori, la merda va via sugli altri, sul mondo, da dove è venuta basta che sia lontana da noi.
Soffriamo ma con attesa, abbiamo la speranza macraba che la corda si spezzi.
Ma no, non lo fa.
Quanto più siamo vicini al limite tanto più ci stupiamo.
E la corda si allunga, e si allunga ancora senza sosta.
Siamo elastici del dolore, fasce di cuoio che abbracciano massi insostenibili.
Maciniamo fatica portandoli in giro, senza un senso, senza una ragione.
Lo facciamo perchè siamo così, perchè non sappiamo fare altro.
Muli da fatica ci si nasce e lo si diventa.
E' il tuo modo di campare in questa gabbia di matti fatta di mare e terra.
E' il tuo modo di difenderti, di preservare quel pizzico di ragione che questo fottuto Mondo cerca di toglierti ogni giorno.
E' la protezione dei pensieri, la protezione del romanticismo e delle voglie che abbiamo dentro.
Perchè solo con questo sforzo disumano noi, muli affaticati, riusciamo a ragionare.
Solo con questa giostra della sofferenza ci sentiamo giusti.
Solo con questa giostra della sofferenza ci sentiamo giusti.
Ed è fottutamente stupido.
Fuori dal dolore saremo pesci a branchie spalancate, lasciati morire facendo boccacce al mondoi.