Era così l’amore… 21 Settembre 2010 – Posted in: splinder – Tags: ricordi
A scavare nella vita si trova sempre qualcosa di buono,
la mente è una bella soffitta piena di oggetti.
E ce ne sono tanti,
qualcuno abbandonato lì appena averlo avuto in dono
e qualcuno ancora pulito, senza quel velo di polvere dettato dal tempo.
Ed è un disordine totale lìssù, appena entri trovi accantonati
i ricordi più recenti su quelli più vecchi.
Saltelli da un pezzo di pavimento libero all'altro,
scansando gite in montagna e vecchi dolori.
Abbassi la testa per non sbattere la testa contro un bacio d'amore che penzola dal soffitto,
uno di quelli che sanno di dolcezza.
Non il primo, quello è giù sullo scaffale della tua stanzetta.
Questo è solo uno dei tanti,
tocco di labbra che si dissero chissà cosa in quei secondi di unione.
Come un segreto passato in silenzio.
Un segreto d'amore, indicibile ed irripetibile.
E avanzo tra gli anni della mia vita,
nomi e volti quasi dimenticati sono accatastati su di un lato.
I fallimenti sono coperti da un velo nero,
non lo guardo nemmeno.
Dall'altra parte ci sono i segreti, quelli che non dirò mai a nessuno.
Sono in una scatola sigillata tra gli amici perduti e gli amori non vissuti,
poggiati su un cesto di fiocchi di neve visti in infanzia.
Ma non li voglio rivedere, ora no.
Mi soffermo con lo sguardo sulle risate della mia vita,
sui batticuori e sulle sudate da bambino.
E poi fotografie di viaggi in auto guardando mio padre guidare,
le carezze di mia madre,
l'odore del latte caldo al mattino.
La sigla di quei cartoni imbarazzanti,
le urla dei bambini che uscivano di scuola.
Il mio primo grembiule blu,
i banchi di scuola scritti a matita,
la mia maestra preferita,
le tabelline che non ho mai imparato,
l'odore del borotalco,
il focolare della mia prima casa,
le calzamaglie per il freddo,
pane e marmellata,
le calze da notte fatte da mia madre,
un braccialetto portafotuna
ed un dollaro americano.
Ma ora sono arrivato,
tra la piccola scatola degli abbracci che ho dato e i disegni che facevo da bambino c'è un pacco regalo dal colore della notte ed un fiocco rosso come il sangue a chiuderlo bene, a far la guardia che nessuno lo aprisse.
Mi siedo a terra tra la polvere ed i ricordi,
lo prendo tra le mani e lo accarezzo.
E' la cosa più cara che ho.
E' la più cara e la nascondo bene,
che nessuno la guardi che nessuno la apra.
C'è dentro l'amore che ho dato e l'amore che ho preso.
Allora avvicino l'orecchio e chiudo gli occhi,
le mani mi tremano pian piano mi ci avvicino.
Poggio l'orecchio sul colore della notte.
Si, era così l'amore.