La contessa 29 Ottobre 2010 – Posted in: splinder – Tags:

Era fatta cosi lei, la contessa.
Ogni passo era una trapolla,
falcata di gambe,
e culo,
ed il resto,
mozzafiato.
Io ci cadevo dentro come una mosca nella ragnatella…

Lei lo sapeva.

Le piaceva immaginarli così, i maschi:  nella sua personale trappola.
A me piaceva immaginarla così: mordersi appena le labbra a gustarsi occhi che la desideravano.

Era gentile e divertente con tutti,
allenava il sorriso e le risate ogni giorno.
La contessa conversava con grazia,
ti faceva sentire a tuo agio.

Ma con me era diverso, via i sorrisi si mostrava per come era.
E mi piaceva, non che sia un'amante di quel suo essere pungente e triste.
Portava il peso di quei gioielli tutti dentro, nel cuore, e parlava con immensa calma.
Rassegnata.

Si donava a me per quel che era davvero.
Cosa c'è di piu prezioso di una donna che si mostra per quel che è a partire dalle sue debolezze? 

Credo di averla amata con tutto me stesso.
Se vuoi capire se ami davvero una persona immaginala dormire tra tante altre.
Tra tanti, strani belli e brutti, ti fermerestia guardare lei nell'incanto del suo dormire?
Se così fosse, la ami.

Io la amavo.
E mi piaceva chiamarla Contessa, come piaceva a lei.

-Niente nomi – mi diceva – sono solo una Contessa-

« Amore che posto hai?
Il poker dei ricordi »