Hänsel e Gretel una sega. 15 Aprile 2012 – Posted in: Leandro.

Analizzare, nella solitudine della notte, la propria paura dell’abbandono e le strane regolarità della voglia di solitudine.
Giocare col coi pensieri come si fa col pane quando siamo a tavola,
palline di abitudini rotolano tra le mie dita per poi essere tagliate, scomposte in piccoli fattori, e lanciate contro la mia coscienza.

Se ne accorgerà di tutta questa pazzia?

Ogni colpo ha una forma diversa, un suo colore ed un suo odore.
C’è qualcosa in questi gesti che riporta a me?
Vorrei essere presente in ogni passo, che ogni pezzo di pane che ora lancio sia destinato a cadermi ai piedi e lasciare traccia in questo bosco che rende confusi.
Non ci saranno lieto fine e nessuno verrà a salvarmi nè dalla casa di dolci nè dalla strega cattiva che mi vuole divorare,
allora questo pane lo stringo ancor più forte e lo conservo dentro cercando di capirne l’esistenza.

Nessuno seguirà le mie tracce a terra e da nessuno lo pretendo, inizierò a voler capire qualcosa delle mie pillole di pane senza lanciarle, senza farle cadere, se non con l’intento voluto e cosciente di chi lascia traccia.
Di chi, a questo mondo, ha un piano.

« La rovina di bambini simili.
Dormi che è meglio… »