Facendomi accarezzare. 3 Maggio 2013 – Posted in: Me
Voli via anche tu come la polvere dallo scaffale, accumulata in giorni di amara vita che i suoi frutti infine ha dato.
Non trovo dentro le mura infinite del mondo la pace che cerco, solo disagio nei mille volti che si propagano.
Ripongo l’ovatta nella sua scatola e disinfetto le feirte eterne con la saliva,
torno alla primitiva foglia di fico là dove mi spoglio per mostrarmi come devo dinanzi a te.
Giudicatrice della mia essenza,
bilancia di ciò che sono.
Mi rimetto a te che è come rimettersi a sè stessi.
Coscienzioso ripeto ricordi e frasi, poesie di una vita ormai lontana, e spolvero infine sulle mensole storte.
Riporterò a galla, dalla polvere, i mille frammenti di te che ho dentro
o solo starnuti e occhi rossi dati dal fastdio?
Là dove non c’è corrente il fiume si ferma e ristagna,
fermandosi si riposa e comprende che nella corsa tralasciava l’importanza dei suoi argini.
Raccoglimi, dunque, come terra fà con l’acqua.
Fammi curvare, fammi accarezzare ed infine travolgerti superando.