Solitudini (s)forzate. 3 Gennaio 2014 – Posted in: I due – Tags: , , ,

Calo la testa nell’acqua al centro di una città pacata, privata dal trambusto osceno di quotidiana vita. Sento il mare e le sirene mentre si tappano le orecchie e mi bagno gli occhi di calore: sono un marinaio che solca i mari pericolosi, sono un pirata che ruba tesori alla regina, sono un topo di fogna scappano alla fama per andarsene nelle americhe lontane.
E’ un dolce silenzio quello che rimbomba in questa stanza polverosa ma di stranamente accogliente. E’ un battito di cuore quello che rompe le righe e apre cieli nuovi fin sul soffito dove non c’erano che ragni.

Cerco calore e forza in acque saponate senza trovare pace né riposo ma solo enormi bolle di sapone che scoppiano, una dopo l’altra, prima che possa solo sfiorarle.

« Cercarsi.
Amanti del volo. »