Piccole follie tra nemici. 17 Gennaio 2014 – Posted in: Me – Tags: nemici di se stessi
Mi prese alle spalle un bel giorno d’inverno,
Ero in letargo quando mi assalì con brutalità senza che potessi reagire.
Ne conservo ancora il ricordo, come la cicatrice del morbillo, e più ne gratto i segni e più peggiora il prurito.
A volte cerco di dimenticare le cose camminando per giorni in sentieri inesplorati per poi trovarmi naufrago nell’onda selvaggia del mio essere cieco: sono rosa o mercante, spuma o semplice tortora che vola via? C’era una pipa nei miei sogni che urlava pazzamente di non volerlo essere mentre un artista belga la inseriva nell’una o l’altra pubblicità mediatica vendendo per oro ciò che era solo un’idea. C’era un bambino nel mio sogno spento mentre la sveglia suonava ed io stavo clamorosamente facendo ritardo, c’era un nonno che mi guardava camminare e crescere senza che io potessi dirgli qualcosa. Nemmeno urlare. Niente.
Nell’incomunicabilità del dormiveglia mi sono lasciato andare ad altri cinque minuti, poi dieci, poi infiniti attimi di dolcezza. Infine ho aperto gli occhi, bevuto il caffè ed entrato nuovamente in sogno lucido: la chiamavano realtà.