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Sorrisi usa e getta.

Ho ripensato ai miei amori part-time, ai sorrisi usa e getta che ci scambiavano in inverno mentre enormi folate di vento scompigliavano le mie emozioni. In quei giorni il tram 19 non passava mai mentre i tuoi capelli continuavano a volare tra i magrebini incomprensibili, i binari e le mie parole al vento. Non riuscirò a ricordare l’odore delle tue strette mortali, il sesso che ci concedevamo prima di un’altra sigaretta al gusto di addio.

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Amiamoci a salve.

Abbiamo scambiato esplosioni emotive, le fotografie dei nostri denti stretti. Io urlavo contro le mie assenze, iniziavo a stancarmi di avere sempre fame di emozioni. Tu scansavi i miei proiettili in rima, bagnavi il letto così da poterci nuotare.

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I nostri odori indelebili.

Guarderò da lontano il nostro amore di cartapesta. Giocherò con i ricordi del tuo corpo nudo, delle mie lenzuola bianche come carta da disegno. Penserò che il tuo odore è simile ai temporali estivi, che non va via, neanche con l’autunno in arrivo.

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Sentimenti in sordina.

Ho guardato i tuoi lineamenti mentre tu osservavi il mare, il cielo e le metro di Roma. Ho annusato il tuo profumo sentendo di poterlo ricordare nei giorni a venire. Riuscirò a rinunciare ai tuoi sorrisi sulle mie parole, al sacrificio enorme di compiacerti. No, non vado via fingendomi disinteressato: vivo i miei sentimenti in sordina compiacendomi dei tuoi passi, a distanza. Mentirò alle tue mani, alla tua voce che mai arriverà alle mie orecchie.…

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Dei non detti e del sole che sorge, lento, su di te.

Ballammo un lento fatto di sguardi mancati ed enormi non detti, ballammo una notte intera senza saperlo mentre il sole lottava per illuminare i nostri desideri ammuffiti. Riusciremo a dirci tutto prendendo tra le mani il peso di queste verità scadute? Stanotte stringo un nodo, enorme e doloroso, così da ricordare il momento in cui ho capito il dolore delle partenze, l’eco delle assenze difficili da recuperare.   Ludovico Einaudi – Fly

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Di Margherita che volava via, sempre di più.

– Margherita, perché non vuoi stare con me? Seriamente, dico, per un pò di tempo. – chiede deciso Angelo, d’un colpo solo. Margherita ci pensò sù per qualche secondo, ignara dei colpi al cuore che li povero omaccione provava per ogni istante di attesa, per poi rispondere, con pacatezza, quasi rassegnata – Non lo so, penso sia per il perdersi ed il ritrovarsi. Capisci? – – No – Rispose lui, con una smorfia da insoddisfazione,…

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Piccole tentazioni. – Di te che scappi senza farti acchiappare, Cap. X, Pag. 78

Non capirò mai i passi argentati di una piccola luce che brilla nel buio delle tenebre, e tu mai capirai me che ti guardo incantato mentre ti muovi come solo tu sai fare nei gesti giornalieri di una piccola donna che cresce e si fa amare. Nei ricordi ti sollevo in aria e ti lascio girare, ridere e gioire, mentre l’erba verde del prato stellato ci ricorda dei giorni d’estate. Vieni da me – urla…

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Alfredo. – Delle mia pelle vecchia, Cap. 3, Pag. 38.

Fai l’amore con me – le chiese Alfredo, in un atto di coraggio ed in un sol colpo, veloce, forse più della vergogna stessa – Fai l’amore con me, questa notte. E’ una vita che lo faccio da solo. Gaia ci pensò, come si pensa di un dentifricio al supermercato, non per mancanza di tatto o per un motivo preciso: avallò ogni possibilità, ogni risposta, un pò come negli scacchi alla mossa sicura dell’avversario. –…

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