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Amori a intermittenza

Ho urlato forte nel tuo silenzio, giocato con le assenze pur di farmi vedere, pur di farmi volere. Ho trovato partenze e distanze infinite, abbracci a salve con cui distrarsi nelle notti gelide di una Roma che consola, che rimane sveglia a cullare le voglie, a tappare i crateri, a scaldarmi le mani. Ho sognato che mi sognavi, che c’ero anche io a sorriderti forte. Ero il figlio mancato, le parole mai dette, i vetri appannati dai corpi in…

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I miei affanni.

Ho guardato negli occhi le mie delusioni, i miei affanni costanti, i tuoi capelli legati per non accecarmi nei tuoi gesti lenti, mentre spingi contro di me le tue voglie ubriache, le tue parole inutili a cui tanto non crederò mai.    

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Pensieri part-time.

Peserò le distanze obbligate, i denti affilati che mi ritrovo pur di guardarti ballare davanti alle mie voglie spietate. Disegnerò col fumo le nostre scopate migliori, i graffi al cuore che portavi dentro per giorni. Il ricordo del tempo deformato, delle lenzuola sporche di affetto da cui tu proprio non ti volevi scollare.

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Amori in disuso.

Ho giocato per giorni con i tuoi sospiri, con le mie voglie in disuso, con il tuo corpo che riscaldava le mie coperte enormi. Ho cercato di capire tra le tue forme i miei dubbi esistenziali, tra i tuoi movimenti ritmici ogni mia paura di vivere, ogni peso che porto dentro e che fingo di non sentire. Ma stanotte che i nomi si scambiano e gli occhi non sono gli stessi, capisco che il tuo peso è…

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Se mi tocchi ti sento.

Le scintille delle nostre liti accendevano fuochi enormi mentre Roma furiosa urlava emozioni nuove, parole mai pensate. Inviterò ogni mio dubbio nel letto del sesso esaustivo, nelle parole leggere che volano tra i corpi nudi, nelle tue aspettative infrante. Smetterò di fare salti lunghissimi, di abbracciare le assenze, di ripetermi che in fondo nulla può far male davvero.  

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Amiamoci a salve.

Abbiamo scambiato esplosioni emotive, le fotografie dei nostri denti stretti. Io urlavo contro le mie assenze, iniziavo a stancarmi di avere sempre fame di emozioni. Tu scansavi i miei proiettili in rima, bagnavi il letto così da poterci nuotare.

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I miei vetri sporchi.

Ho pensato che mi piaci mentre sei a testa in giù, tra la polvere e le scarpe rotte, su questo divano che urla dal dolore mentre noi ci balliamo sopra tutta la notte. Il mio caffè ha inondato i tuoi libri nuovi, le tue mani che imparano a giocare con la gente, con i lavori che tenti senza poi riuscire davvero. Dovresti giocare con me mentre Roma si quieta sotto i nostri riflettori enormi, tra i miei comodini stanchi che non…

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