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Crateri

Ho abbracciato forte la tua assenza, il cratere enorme che c’è tra me e le tue mani sfuggenti. Ho trovato i pensieri mai detti, i segreti che nascondo persino a me stesso. Ed ho pensato che Roma ha dei posti stupendi dove scambiarci l’affetto, dove riprendere il calore che abbiamo sprecato negli anni della ricerca e delle prove. Che i miei baci sono solo un modo di tenerti accanto, l’ennesima menzogna per qualche ora di…

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Pensieri part-time.

Peserò le distanze obbligate, i denti affilati che mi ritrovo pur di guardarti ballare davanti alle mie voglie spietate. Disegnerò col fumo le nostre scopate migliori, i graffi al cuore che portavi dentro per giorni. Il ricordo del tempo deformato, delle lenzuola sporche di affetto da cui tu proprio non ti volevi scollare.

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Del sale tra i capelli.

Ho pagato le rate di questo amore, rottamato il tuo odore per lenzuola pulite. Tu mi dirai che le mie parole sono castelli di sabbia, che a settembre la villa al mare si svuota. Io ti dirò che nei miei giorni quieti scrivevo il tuo nome, che il sale tra i capelli è il ricordo più bello di te.

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Dei draghi, dei miei mulini a vento.

Stanotte ho giocato con le ombre, i draghi sul muro mi urlavano forte mentre la tua pelle incandescente cercava le mie mani impaurite, le mie ansie rinnovate. Ti direi che sono nuovo, che il tempo ha spolverato solo i nostri sorrisi: mentirei, lo sai, solo per ritrovare la voglia di scappare da te, di nuovo. Ho contato le dita dei miei piedi nella noia mortale che hai lasciato andando via. La mia macchina da scrivere…

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Estate ’99.

Ho visto il podio delle mie assenze, i tuoi sorrisi al gusto di sale che riempivano i giorni sabbiosi, i ritmi dei soliti campioni estivi che prendevano tutto: tranne te. L’abbronzatura non è sbiadita negli anni di noia in cui ci siamo separati e guardati da lontano. Io scoprivo il mondo in una nuova città enorme dal sapore di storia e caotici ritmi; tu urlavi le tue piccole rivoluzioni lasciando le tette al vento che…

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Limbo.

Ho giocato a scacchi con i miei sentimenti, offuscato qualsiasi pensiero penoso, flebile, che con voce piccolina mi suggeriva le cose giuste da fare, le cose più belle da dire. Ho trovato pochi baluardi dalla mia parte, poche persone che urlano forte per vedermi davvero: a cui non bastano le immagini, a cui non bastano le bellissime bugie. Ti ho spogliata lentamente in una notte di maggio, baciata ovunque, morsa ogni tanto: adesso fallo tu con…

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Dei limiti e delle dimostrazioni.

Ho fatto risuonare le tue parole enormi tra le mie pareti di carta pesta e paura, giocato con i miei limiti diventati pesanti e complicati dopo aver fatto i conti con le parole che hai segnato sulla mia strada, con le dimostrazioni di bravura che non vuoi guardare. Tra le mie domande insicure non ho trovato il tuo volto a dirmi che faccio bene, che a correre per le mie strade c’è solo da esserne…

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Incoerenze bellissime.

Mi dirò che sono a giorni alterni meno forte di quel che dovrei, che le mie piccole menzogne serviranno a generare qualcosa di bello. Mi chiederai di poter volteggiare sulle mie incoerenze bellissime,su queste curve insicure tra i doveri ed ogni mia stupida aspirazione: riusciranno le mie note silenziose a fare vibrare le corde più tenere della tua voce? Gaia, piccola terra da coltivare, non badare ai fratelli che come trottole urlano parole fantoccio, crisi…

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