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Dal mare tutto bene.

Dal mare tutto bene, mi ripeto, mentre lascio scorrere l’estate come questa sabbia dalle mie mani: granello per granello. Tu come stai, io come sto, noi stavamo bene ed eravamo bellissimi: lo so. Che bel mare, che bella spiaggia, costumi ovunque e c’è tanta aria. Che bella estate, che bel tragitto, che bella casa. Bello tutto. Quasi tutto: ma va bene così.

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Vicinanze e giochi senza parole (Estate).

Ti ho vista sbirciare in mondi non tuoi, lontani anni luce da quel che puoi toccare: sei la tetta che scappa dopo ore di corteggiamento, un profumo che mai potrò assaggiare, l’età che mai potrò avere. Sei una donna e scappi per farti acchiappare, per ricevere il morso di questa tarantola affamata che mai ti avrà, che mai ti potrà ammaliare. Dimmi, tu che conosci queste stelle e questo mare, dove andranno tutti i miei…

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Agosto, la capitale ed il mare (compendio al mio senso del dovere).

Belli ed inesorabili solcate le onde e queste risate estive mentre le minigonne vi attorniano tra i locali notturni e quelle discoteche piene di vita. Vi ho visti, voi tutti, godere sugli aforismi dei vincenti, fumare sigarette al chiaro di luna e annoiarvi sul bagnoasciuga gelido con la brina notturna e queste t-shirt profumate, fiorite, mai sudate. Ho chiamato la mamma per lamentarvi di tutto, ho chiamato i miei amici per dire loro addio e…

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E ancora.

E tornando al piccolo lento, tra le silenziosa mura, ho iniziato a ricordare scene passate, dove sembrava esploderti la vita dentro, e la rabbia dell'ingiustizia. L'urlo muto di un amore non si può spiegare se non ricordando  e vivendo ancora e ancora e ancora.

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Ad ognuno il suo…

Ed il tempo prenderà quel che gli spetta quando saremo più lontani di quel che pensi, quando le circostanze cambieranno e intorno a noi ci sarà solo mare e montagne. Ognuno col suo, ognuno a casa propria. Come sarà l'aria di casa nostra? Ci renderà saggi o schiavi di noi stessi? Ci ricorderà di poter volare via o starà lì a legarci le ali? Nel tempo delle notti insonni io stavolta chiudo gli occhi e…

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Castelli di sogni

C’era un giovane e la sua storia, la portava scritta sulla pelle come firma di una vita d’autore. La indossava come s’indossa una camicia, stampata a righe nere sulla pelle della sua schiena. Una per ogni anno della sua vita. Ma non basterebbe la schiena del mondo per segnare la vita di un uomo. C’era un giovane ed un’estate, c’era il caldo ed anche il sole. C’era tutto, la sabbia calda e quel mare infinito.…

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