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Parlo con te.

A te che stimoli i sensi di colpa, a te che scappi e fai male, che stimoli le mie paure più grandi, la fine di un tempo da bimbo. Parlo con te che vedi il mondo con occhi diversi, che mi hai nutrito, verso cui sono impotente. Vorrei urlare anche io di non essere capito, di non essere felice, che questa vita non da pace e mi costringe a vivere, ogni santo giorno io devo…

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L’orbita che scelgo.

Essere vittima o carceriere qui non conta. Non siamo nemmeno riuscitia  capire dov’è il reato, perchè saltare il giudizio e arrivare alla pena? Da tempo che non sento la mia pelle bella, i miei pensieri fuoriescono dalla prigionia di parole e non vengono accarezzati. Non c’è interesse negli occhi verdi se non per cercare motivo di rabbia, porto dentro la pena dell’amore e per questo lancio e ricevo sassi.   Questa è la cura o…

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Domani si lavora lo stesso

Furtivo mi svincolo da corde nere e dolorose, scanso fossi e pietre per non rompere la maschera di carnevale, i coriandoli non li tirerà nessuno se non io, è un servizio che porto e non voglio perderlo, è il mio lavoro oramai. E di notte quando nella mia piazza non c’è nessuno da far felice depongo le armi della speranza da infondere e cerco cacciaviti per smontare i tasti di questo mio pianoforte per ripulire…

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Sono stato bene

Poi lo capisci, quando sei lontano e solo, che chi ti ha tenuto compagnia ha un ruolo importante. E forse un pò ti manca, ripensandoci, e finalmente ridi di quello che è successo. Qualche urla in più, una birra in due. Standoci troppo dentro non ci si rende sempre conto, è un bene anche fermarsi ogni tanto e guardare il tutto. Guardare il tutto e dirsi: sono stato bene.

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Cattività.

Dormo in un letto di ricordi, con accanto un comodino di pugni rabbiosi ed un muro del pianto una finestra che odiosamente dava la luce e quella tv eterna compagna di solitudine. Passeggio tra i vicoli del ricordo e respiro odio sin dal mattino. Questo è essere un uomo in cattività senza poter uscire tornando sui suoi passi rcordando quando il padrone andò via e da lontana ti urlava contro ogni volta che cercavi di…

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Salasso.

Toglimi il sangue, tempo toglimi il sangue e lasciamo a terra, porta via le cose più belle, porta via i sogni e quello che ne rimane. Toglimi il sangue, tempo stringi forte i miei averi e portali via, porta vie le cose più belle, porta via quegli occhi cioccolato e quello che ne rimane. Toglimi il sangue e guardami cadere, sarò silenzioso e non mi scoprirò nella notte guardandoti. E sentirò dentro un pugno stringere…

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Ogni giorno

Portami in posti remoti e pieni di bellezza, lasciami accarezzare il vento che ci rinfresca, lasciami leccare il sale sulla pelle e scuotere la sabbia dai piedi. Prendi lo zaino e andiamo via, incontriamo il resto del mondo ogni giorno della nostra vita.

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Confessioni

L'anima si puliva confessandosi, un tempo. Er tutto più facile, ti sporcavi e ti pulivi, lineare. Preciso, un pò come la matematica che alla fine ti tornano i conti ma ora, qua, la vita, è come un tema senza traccia. Hai milioni di pagine per trattare qualcosa, una qualsiasi cosa, e si perde sempre la prima ora a decidere di cosa parlare.

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mi ricorda…

Tra una lacrima calda e un pugno stretto di rabbia, mi dimeno tra la vita senza volerlo fare, costretto da questa solitudine, che mi strazia dentro, e mi ricorda… 

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Tornerà.

Io vi odio, tutti, dal primo all'ultimo senza esclusioni, le eccezioni – quelle – non sono per me di certo. Guardatemi in questi occhi neri come la notte sto ritornando da un quadro mai appeso io sono dentro di voi e dentro si lui e mai ne uscirò, mai per sempre ma solo per un giro, per spaventarvi tutti e farmi vedere per poi tornare ad infestare questo corpo flebile che pulsa come il cuore…

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