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Le frustrazioni.

Risucchiati da storie inventate, dimentichiamo il mondo e gli altri, riuscendo a placare i sogni, solo nel mondo d’inchiostro che abbiamo davanti.   I libri sono le difese più antiche che l’uomo conosce contro le frustrazioni della vita.

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Voglio…

Voglio imparare il linguaggio dei segni, voglio suonare il pianoforte e cantare fino ad esaurire la voce. Voglio fare fotografie, voglio tatuarmi tutto, voglio parlare e parlare. E ancora parlare. Voglio stupire, far innamorare. Voglio adrenalina, voglio volare per poi morire. E rinascere, in un urlo di benvenuto al mondo alla prima aria fredda che entra nei polmoni. Io voglio, voglio, voglio. E nessuno mi fermerà finchè prevarrà il mio volere, nessuno.

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Nemus

Non è poi come uno se la immagina, la vita. Non sei più in gabbia forse, non mi guardi più. Sei tornato dal fondo dei miei guai? Dove sei, mio amichevole nemico, io non ti vedo ma so che sei tornato. Dove sei? Hai portato la chiave della gabbia di matti?

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Sono stato bene

Poi lo capisci, quando sei lontano e solo, che chi ti ha tenuto compagnia ha un ruolo importante. E forse un pò ti manca, ripensandoci, e finalmente ridi di quello che è successo. Qualche urla in più, una birra in due. Standoci troppo dentro non ci si rende sempre conto, è un bene anche fermarsi ogni tanto e guardare il tutto. Guardare il tutto e dirsi: sono stato bene.

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La verità

La cosa difficile, è la verità. La verità? Non hai da dirla a nessuno, è già così difficile dirla a se stessi.

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La strada

  -C’è una strada, c’è sempre una strada per tutti che tracciamo noi pian piano e che si combina con quelle egli altri e loro, gli atri dico, ci passano e la usano con te perchè in realtà non è proprio tua ma è condivisa. Una strada tua ma condivisa, un pò come le vere strade che sono un pò tue ma un pò di nessuno, così è la vita. Puoi fare delle scelte strane,…

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L’eterno.

Camminavano insieme, mano nella mano, poi iniziò l’inverno e arrivò la neve. “Regalami il calore” , disse lei, guardandolo. “E tu riportami il sole”,  rispose lui.    

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Le mie catene

Datemi mura entro cui danzare, io lo farò fosse l'ultimo gesto della mia vita. Datemi un limite da non superare, starò qui buono in questa cella a fantasticare. Ho bisogno di catene da rompere ho bisogno di pericolo da evitare aspetto di ritrovare la mia triste guerra di rivivere per un giorno e per sempre l'attimo di dolore per ricordare tutto ancora e sentirmi a casa. Lo scrittore sognatore disse che si torna indietro per…

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Sbagliare…

Mi hanno permesso di sbagliare poco, ed ho pagato ogni volta con la felicità. Posso permettermi di sbagliare, oggi? Cosa succederebbe? Libero di sbagliare o obbligato ad evitarlo per sempre?

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Basterebbe un faro

Nasci in un'isola un pò deserta ed un pò popolata, alberi e indigeni che pian piano diventano casa, famiglia da amare e da cui farsi accudire. Poi si inizia con l'andare in giro da soli, l'atto estremamente coraggioso di lasciare la casa e andare in giro, l'importante è voltarsi ogni tanto e vedere le luci di tutti che stanno lì, ancora svegli, ad aspettarti. E con il tempo ti allontani sempre di più e quelle…

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